sabato 12 gennaio 2008

Il Fiore della Terra.

Ora posto il secondo capitolo. La storia si fa interessante, e sarà un crescendo...

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Roma, stesso giorno, ore 09,00.


La seduta del Consiglio degli Ulema e dei Maulana era iniziata, come d’uso, alle nove di quella domenica mattina, all’interno della Gran Madrassa annessa alla Moschea Principale di Roma.
Presiedeva il Gran Muftì, Dragut Quagliarulo, imponente nel barracano verde, indice del suo stato di nativo islamico.
Il barracano bianco era riservato ai musulmani d’etnia araba, quello nero ai convertiti.
La carica di Gran Muftì era assegnata, per tradizione, ad un musulmano nativo, cioè figlio di musulmani, ma d’etnia italica.
Dopo le invocazioni di rito e numerose genuflessioni, Dragut proclamò l’ordine del giorno.
Al-Jihad fi sabili-ilah! E’ necessario un ulteriore impeto sulla via di Allah, Gloria a Lui l’Altissimo, chiosò in italiano.
Passò indi la parola all’Ulema Mustafà al Khaled, addetto ai rapporti con le minoranze cristiane.

Allah, Gloria a Lui, l’Altissimo, è Grande e Misericordioso! Esordì l’Ulema. Tutti si prosternarono.
Mi si rapporta, continuò Mustafà, che la situazione economica è sempre più grave e si avvia al più completo disastro.
Un mormorio di preoccupata sorpresa si levò dal consesso.
La responsabilità di ciò è unicamente ascrivibile a quei cristiani infedeli e miscredenti che, trasferendosi nei territori nordafricani dall’Islam generosamente loro concessi, hanno fraudolentemente portato con sé il fiore della terra, della terra italica che conseguentemente ha finito con l’inaridire.
Altro mormorio, questa volta d’esecrazione, coprì quasi la voce dell’Ulema, che con gesto imperioso impose il silenzio e proseguì: Satana li ha chiaramente aiutati in questo perverso disegno. Allah, Gloria a Lui l’Altissimo e Misericordioso, chiederà loro conto di questo delitto.
Anche le aziende e le fabbriche d’ogni genere stanno andando in rovina, mentre i miscredenti si godono le fertili terre africane che con soverchia generosità abbiamo loro elargite!

La vicenda cui l’Ulema faceva riferimento era ben nota ai presenti.
Nel 2049, quando ormai i musulmani nativi e convertiti, grazie anche alla continua immigrazione, stavano divenendo maggioranza rispetto ai poco prolifici cristiani ed avevano, di fatto, ottenuto il potere politico alleandosi con i Movimenti Antioccidentali, si era verificato il “Grande Esodo”.
Contadini, artigiani, imprenditori si erano trasferiti a migliaia, decine ed in seguito centinaia di migliaia, in una zona semidesertica situata tra Tinduf in Algeria e Tarfaya in Marocco, che era rimasta pressoché disabitata causa l’emigrazione e che era stata loro donata, un po’ per scherno e molto per liberarsi di elementi considerati riottosi, potenzialmente rivoluzionari e filoamericani, dalla Suprema Confederazione Islamica.
Dopo il Grande Esodo, un plebiscito, di validità peraltro contestata, aveva ufficializzato l’uscita dell’Italia dalla NATO e dall’Unione Europea ed la sua adesione alla Suprema Confederazione.
Dopo circa quarant'anni la “Giovane Italia” (così si era autodenominato il nuovo Stato nordafricano), forte dell’appoggio militare, politico ed economico dell’Unione e degli Stati Americani e dell’industriosità dei suoi abitanti, era divenuta una vera potenza agricola ed industriale. Come tale, aveva chiesto ed ottenuto il riconoscimento dell’Unione Europea ed adottato l’Euro quale valuta.
Il denaro e l’acqua (grazie allo sfruttamento delle falde fossili ed agli imponenti impianti di dissalazione) scorrevano abbondanti nella Giovane Italia.

Occorre rimettere le cose a posto con l’aiuto di Allah, Gloria a Lui l’Altissimo! Tuonò l’Ulema, suscitando un mormorio di consenso.
Gli infedeli devono restituire le fertili terre d’Africa ed essere costretti, se del caso con la forza, a rendere all’Italia Islamica il Fiore della Terra e del Benessere.
Un grido d’esaltato entusiasmo scosse l’aula. Era ora! Sia Gloria ad Allah!

Ciascuno fu d’accordo.
Il Gran Muftì Dragut Quagliarulo venne all’unanimità incaricato di stilare un apposito documento segreto e di illustrarlo personalmente al Presidente della Repubblica Islamica d’Italia, il Mullah Ahmed ben Effendi, che Allah l’abbia in Gloria e lo benedica, nella sua residenza di Bologna.


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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto il secondo capitolo.
La storia si fa sempre più interessante...

Una domanda, Cirno: l'Italia -in questa ambientazione - è l'unico paese ad essere uscito dalla NATO e dall'UE? Quale è stata la sorte di un paese, ad esempio, come la Francia, che pure oggi risulta soggetto ad una forte immigrazione e ad una polverizzazione dei valori?

Anonimo ha detto...

nella storia del libro Francia e Turchia restano in UE!
La storia si farà sempre più interessante. Nel libro ho cercato di iniziare sottotono e di aumentare la tensione col fluire dei capitoli. Il sistema delle vicende parallele aiuta.
Ciao! e scarticati pure capitoli se vuoi.
Cirno

Anonimo ha detto...

.... scusa, volevo dire "scaricati pure i capitoli se vuoi".
Refuso.
Cirno

Anonimo ha detto...

Ho capito, grazie.
Li salverò senz'altro.