domenica 24 febbraio 2008

Il Fiore della Terra

Posto il 15° capitolo dopo solo due giorni, considerando che il 14° era breve e che la scena è la stessa.
Buona lettura!
Cirno
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Giobertide, giovedì 24 Ottobre 2097, ore 09,30.

L’on Franco Balla, Gonfaloniere di Giovane Italia, era di bell’aspetto, alto asciutto, d’età indefinibile anche se le note agiografiche gli accreditavano cinquantacinque anni.
Circondato dai suoi principali collaboratori nella sala conferenze della Casa del Governo, edificio non dissimile dalla maggior parte degli altri esistenti nella capitale, squadrava pensoso Lucio che aveva appena finito di leggere la Fatwa di Roncobilaccio (così era ormai comunemente denominato il noto documento).
Osservava il suo viso giovane, deciso, arrossato dall’emozione.
Il silenzio era calato nella sala. Un silenzio greve, preoccupato.
Dopo essersi schiarito la gola, l’On. Balla prese la parola.
Agente Lucio (il regolamento di sicurezza imponeva l’uso esclusivo del nome di battaglia per gli agenti segreti), ti ringraziamo per la tua operosità e la tua abnegazione, che saranno debitamente ricompensate!
Si schiarì la voce di nuovo.
E’ certo che si tratti di un documento autentico? chiese.
Lucio rispose, sicuro e determinato.
Assolutamente, onorevole Gonfaloniere. Tutti i riscontri concordano. Il documento era nelle mani dello stesso Gran Muftì che si accingeva a consegnarlo al presidente Ahmed Ben Effendi. Un incidente stradale, invero…provvidenziale ha interrotto il suo viaggio e la sua vita. Il documento è così caduto in mano a nostri affiliati. Si è trattato di un caso fortuito e fortunato, onorevole Gonfaloniere.

Il silenzio si fece di nuovo generale. A Lucio pareva quasi di udire il fruscio dei pensieri che si aggrovigliavano, si accavallavano dietro le fronti sudate dei Consiglieri e Segretari di Stato presenti.
Il Gonfaloniere parlò di nuovo, rivolgendosi questa volta ai suoi collaboratori.
Signori, è evidente che ci attendono tempi difficili. Non ci sarà consentito di commettere errori. Nessun evento intermedio possiamo intravedere tra la più completa rovina ed un inatteso trionfo.
Signor Segretario di Stato, cosa pensa al riguardo?
Il Segretario di Stato era il responsabile della politica estera e delle relazioni con le Potenze amiche, in altre parole Unione Europea e Stati Uniti delle Americhe.
Gran poliglotta, uomo di mondo e affascinante, con laurea ad Oxford e PhD a Yale, era considerato la testa pensante del Governo e il successore in pectore alla carica di Gonfaloniere, quando l’On. Balla avesse terminato il suo secondo mandato quinquennale.
Il dott. Ugo Rossini, tale era il suo nome, parlò con voce secca, tagliente.
Onorevole Gonfaloniere, Signori, ciò che è stato detto così saggiamente ed autorevolmente (abbozzò un inchino in direzione dell’On. Balla) è giusto. Tutte le informazioni delle quali sono in possesso concordano in tal senso. La crisi economica e morale che travaglia l’infelice Italia (tutti si rizzarono in piedi, come d’uso, al nome della Patria lontana e perduta) non offre sbocchi. E’ chiaro che gli usurpatori islamici e la Confederazione degli Stati Musulmani intendono revocare la concessione a suo tempo a noi fatta e favorire - o provocare - l’irruzione di turbe d’islamici impoveriti e disperati nei territori di Giovane Italia, al fine di riappropriarsi di terra un tempo arida ed avara che solo il nostro sudore e il nostro sangue hanno potuto fecondare. Sarà la rovina.
E noi che faremo? Staremo a vedere? , interloquì uno dei Consiglieri.

Il dott. Rossini si guardò attorno con piglio un po’ teatrale, prima di rispondere.
Dovremo rientrare in Madre Patria. Ma alle nostre condizioni, se sapremo giocare bene le nostre carte.
Si spieghi, Segretario di Stato! esclamò il Gonfaloniere.
Le nostre carte, Onorevole Gonfaloniere, saranno le seguenti: l’appoggio e l’amicizia delle Potenze Occidentali che si sono a suo tempo rese garanti della cessione dei territori d’Africa agli italiani esuli; il nostro denaro e la corruzione che dilaga tra funzionari e reggitori del governo islamico d’Italia (tutti si rizzarono in piedi) e i moti insurrezionali che sapremo favorire. Di più: la fermezza con la quale pretenderemo libere elezioni generali subito dopo il nostro rientro. Elezioni che occorrerà vincere.

Lei intende affermare, signor Segretario di Stato, che la nostra gente sarebbe pronta ad abbandonare tutto quanto ha costruito in questi decenni ed a rientrare, o meglio riemigrare in Madre Patria, affrontando ancora una volta enormi difficoltà, fame e miseria?
La voce del Gonfaloniere era rotta dall’emozione.
Intendo affermare, rispose il dott. Rossini rivolgendosi a tutti gli astanti, che non saremo soli. Le Potenze Occidentali si dimostreranno generose in mezzi ed aiuti, intravedendo il rientro dell’Italia (tutti in piedi) nell’Unione Europea. La nostra gente, inoltre, dovrà essere per tempo preparata psicologicamente. Anche la Santa Sede dovrà finalmente assumere una posizione netta, dopo le molte ambiguità ed incertezze che tanto danno hanno provocato in passato. Sarà infine indispensabile creare tra gli italiani residenti in Madre Patria una corrente d’emozione e pensiero che favorisca il reinserimento della nostra gente e induca sentimenti d’operosità e solidarietà. I musulmani saranno ben felici di andarsene, se avranno paura e se ne ritrarranno, nell’immediato, qualche guadagno.
Tutti assentirono, convinti. Tutti percepirono che era giunto il momento delle decisioni e degli ordini. Tutti guardarono il Gonfaloniere, in atteggiamento d’attesa e preventivo assenso.

Il Gonfaloniere si guardò attorno, poi parlò.
Agente Lucio, tu rientrerai in Italia (tutti si alzarono in piedi) con le cautele ed i travisamenti del caso. Avrai i collaboratori ed i mezzi che ti servono, con larghezza, inclusa l’autorità di Capo Missione. Prenderai contatto con i nuclei patriottici e ne costituirai di nuovi. Pianificherai attentati terroristici, badando alla loro clamorosità ed evitando, per quanto possibile, perdite umane. Non vogliamo attirarci odio, vogliamo infondere paura!
Segretario di Stato, prenda contatto con i Rappresentanti d’Unione Europea e Stati Uniti al fine di saggiare le loro intenzioni in caso di un nostro ventilato rientro in Madre Patria. Saranno disposti ad investire ingenti aiuti e cospicui mezzi su di noi? Questo lei deve sapere, anzi ottenere!
Sottosegretario alla Propaganda e Cultura, diffonda tra la nostra gente la lieta novella, la speranza di un prossimo rientro, il desiderio di Patria.
Sottosegretario agli Affari di Culto, prenda solleciti quanto cauti contatti con la Santa Sede per ottenere appoggio, o quantomeno neutralità riguardo alle nostre legittime aspirazioni. Non tralasci di intervenire sul clero locale, che dovrà essere al nostro fianco. L’influenza del pulpito è ben nota.
Altre direttive seguiranno dopo la seduta straordinaria del Gabinetto, convocato per questa sera alle ore venti.
La seduta è aggiornata, concluse. Attendo tempestivi rapporti da parte di lorsignori!

Quasi nello stesso istante, a Bologna, il Capo della Polizia riferiva al Reverendissimo Presidente che i Centri Sociali assicuravano appoggio e collaborazione, tralasciando tuttavia di esternare la sua diffidenza.
Nihat Piscaturi amava la vita tranquilla e non andava alla ricerca di grane. Non grane di quel tipo, almeno.



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