lunedì 17 marzo 2008

Il Fiore della Terra

Andiamo avanti con i capitoli!
Ecco il 22°, molto importante. Si direbbe: Dio vede e Dio vi provvede!
Buona lettura.
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Roma, mercoledì 5 marzo 2098, ore 16,00.


Se non vi lancerete nella lotta Allah vi castigherà con doloroso castigo e vi sostituirà con un altro popolo, mentre voi, traditori ingrati, non potrete nuocerGli in alcun modo. Allah, il Signore dei sette cieli, il Signore del Trono Sublime è onnipotente!
Hassan al Abidin, il giovane e ardente Imam insegnante di teologia dialettica presso la Madrassa di Roma-Casilina, si prosternò nel rituale atto d’omaggio e preghiera.
Sura nove, versetto 39, concluse, squadrando con occhio spiritato i suoi pochi ma scelti discepoli.
Chi ci rese vili se non Satana? Proseguì. La domanda era retorica.
Allah, il Signore dei mondi, difende coloro che credono. Allah, il Signore degli eserciti, è adirato con i vili, gli ipocriti e le ipocrite. Li ha maledetti ed ha preparato per loro l’inferno. Quale triste avvenire!
Seguì un’altra, generale genuflessione. Sura 48, versetto 6, precisò Hassan.

La lezione, o meglio la cospirazione, era giunta al momento topico.
La tesi da discutere ed approfondire oggi, proseguì l’Imam, scaturisce dalla Sura 23, versetto 16 (si udì un gran scartabellare). E’ la seguente:
“La fuga non vi sarà utile!”.
Questa è la tesi. Chi di voi saprà formulare un’antitesi?
Seguì un silenzio lungo, imbarazzante. Chi avrebbe osato formulare un’antitesi contro una tesi del genere, frutto della sapienza del Sublime Corano nonché della passione politica e religiosa del dispotico, ma ammirato Hassan?
Occorreva tuttavia provvedere. La lezione, o congiura, doveva pur giungere ad una conclusione.
Maestro…la voce di Ahmed ibn Jarir, il discepolo prediletto, suonò incerta.
Coraggio! lo spronò Hassan.
La Sura 22, versetto 58, recita come segue: ”Quanto a coloro che sono emigrati per la causa di Allah, Allah il misericordioso li ricompenserà nel migliore dei modi!”
Ahmed si guardò attorno, quasi cercando consenso.
Il fiore della terra potrebbe essere la ricompensa che Allah, il Signore dei mondi, riserva a coloro che emigreranno in Nordafrica, per sua maggior gloria e per abbandonare una terra italica che è divenuta inospitale, arida e serva di Satana! proseguì il discepolo.

Hassan parve spiazzato, ma riprese subito ardore.
Avresti qualche ragione, Ahmed, disse sorridendo sarcasticamente, se noi fedeli musulmani avessimo implorato il soccorso di Allah prima di lasciarci cogliere dallo scoramento e dichiararci sconfitti senza combattere!
Ma i Mullah, il Gran Muftì stesso hanno proclamato che la volontà di Allah, a Lui appartiene la gloria, ci riconduce alle terre originarie…che i cristiani fuoriusciti devono essere costretti a ritornare in Italia… azzardò Ahmed.
Hassan lo fulminò con lo sguardo.
Anche tra noi musulmani si celano i miscredenti!, tuonò. Leggete la Sura 8, versetto 9. “Ricordate quando imploraste il soccorso del vostro Signore? Vi rispose: vi aiuterò con un migliaio di Angeli a ondate successive!”.
Senza implorare e pertanto senza ottenere, continuò Hassan, alcuni ipocriti venduti ci additano la via della resa. In verità, Allah difende coloro che credono. Allah non ama i traditori ingrati. Sura 22, versetto 39, concluse.

A fronte di tali argomentazioni tutti compresero che l’antitesi di Ahmed era morta e sepolta.
Concordo con voi, Maestro!, riconobbe lo stesso Ahmed.
La lezione era finita.
Era tempo di passare all’azione.

Amici, non più discepoli, ma Amici! esordì Hassan. Un vero musulmano non può essere e nemmeno apparire imbelle. Temo che molti nostri governanti, molti nostri reggitori, anche appartenenti alle alte gerarchie, abbiano rinnegato o almeno scordato la parola di Allah, il Signore del Trono Sublime.
Un mormorio d’esecrazione si levò dall’uditorio.
Dobbiamo ottenere l’aiuto di Allah, o almeno conoscere la sua decisione. Solo attraverso una prova estrema, un atto di gran sacrificio e coraggio potremo ottenere tutto ciò. Ci rimetteremo alla volontà di Allah, l’Onnisciente, qualunque essa sia. E non credo che la volontà di Allah sia quella di abbandonare l’Italia agli infedeli, quell’Italia nel cui territorio molti di noi sono nati, così come i loro padri.

Un messaggero di Satana, tale Lucio, proseguì Hassan, scorre in lungo ed in largo il territorio italico con il beneplacito o almeno l’acquiescenza dei nostri governanti e della polizia. Egli sobilla e compra anime e corpi, organizza e predispone congiure e tradimenti. Colpiamo Lucio e colpiremo Satana vanificandone l’opera perversa!
L’entusiasmo esplose, sfrenato, tra gli astanti. Morte a Lucio! Sia mozzata la testa al serpente! si gridò da più parti.
Hassan impose il silenzio.
Mi occorrono due volontari pronti al martirio, desiderosi di godere delle delizie del Paradiso di Allah!
In molti si levarono in piedi, occhi da invasati, mani e braccia tese in segno di vittoria.
Che Allah vi abbia in gloria, fratelli miei, proseguì Hassan con un sorriso di trionfo.
Sono informato da fonte certa che Lucio, in stretto incognito, sarà domani mattina a Sabaudia per presiedere una riunione segreta. Conosco l’esatto indirizzo. Una piccola masseria proprietà di contadini cristiani, d’origine veneta. Ho già predisposto un furgone stipato d’esplosivo ad altissimo potenziale. Il furgone reca i contrassegni di una nota ditta produttrice di fertilizzante naturale. Nessuno sospetterà. I nostri due eroici martiri condurranno il furgone nel cortile della masseria. Basterà premere un pulsante rosso: a Lucio e ai suoi accoliti la morte e la fornace infernale, ai Martiri una nuova vita tra le ineffabili delizie del Paradiso di Allah. Alle ore 10 esatte di domani mattina.

Si facciano avanti gli eroi, invitò Ahmed.
Cinque giovani esaltati dall’entusiasmo si prosternarono ai piedi dell’Imam.
Tu, Sayyid e tu, Abdallah, voi siete i prescelti. Tenete!
Hassan porse loro una busta gialla e un telecomando.
Nella busta troverete le istruzioni, gli orari, l’itinerario e l’indirizzo. Tutto molto semplice. L’esplosivo si arma automaticamente tirando e rilasciando il freno a mano per tre volte consecutive, entro cinque secondi. Premete il bottone rosso del telecomando entro i successivi dieci secondi e la gloria di Allah illuminerà il mondo. Ahmed vi consegnerà il furgone. Andate dunque, e che Allah sia con voi.
Ahmed e i due giovani si alzarono, congedandosi.
Seguirò la vostra gloriosa impresa attraverso i notiziari televisivi! Concluse Hassan. La seduta è aggiornata. Raccomando il segreto. Domani, ad Allah piacendo, conosceremo la Sua volontà.

Il mattino seguente, alle ore otto, Hassan, Ahmed ed alcuni fedeli discepoli erano già seduti davanti allo schermo, saltando da un notiziario all’altro delle varie reti.
Non dovettero attendere a lungo.
Il mezzobusto del telegiornale delle ore nove, rete Lazio-Sud, non appariva nemmeno molto sconvolto.
Una fortissima esplosione sulla statale 148, tra Latina e Terracina, in corrispondenza della deviazione per località San Donato. La Polizia Stradale, prontamente accorsa, ha rinvenuto, in fondo ad una buca profonda metri tre e larga cinque, i resti di un furgone. Nessun testimone e, apparentemente, nessuna vittima, tranne la o le persone presenti sul veicolo. Si propende per un incidente occorso a contrabbandieri d’armi…

Hassan spense l’apparecchio, terreo in volto.
Insciallah, commentò Ahmed.
Uscirono tutti. Hassan rimase solo.
Allah, il Signore dei mondi, aveva parlato, dopotutto.




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