venerdì 28 marzo 2008

Il Fiore della Terra

Eccovi il 25° capitolo.
Breve, ma introduttivo di nuovi sviluppi.
Buona lettura!

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Località segreta in Toscana, martedì 1° Aprile 2098, 0re 09,00.


Le cose si mettono bene, mormorò tra sé e sé Lucio, rileggendo i suoi appunti. Un buon lavoro, cominciano a vedersene i frutti, concluse.
Il segnale acustico dell’agenda satellitare annunciò un cifrato in arrivo, provenienza Giobertide.
Saranno i commenti al mio ultimo rapporto!
Così era, infatti. In parte almeno, perché il dispaccio conteneva anche ordini a firma del Segretario di Stato, il potente dottor Rossini.
Lucio sorvolò elogi e incoraggiamenti per concentrarsi sulla parte operativa del testo, vergato in stretto burocratese.
La premessa gli era in qualche modo nota. A seguito delle disposizioni emanate dall’onorevole Gonfaloniere in sede di recente conferenza, il signor Sottosegretario per gli Affari di Culto aveva allacciato cauti e discretissimi contatti con la Segreteria di Stato della Santa Sede nella persona del Capo di detto Dicastero, cardinale Bragantini. Sua Eminenza aveva dimostrato grande interesse per il noto progetto, della cui avanzata attuazione era apparsa già al corrente. La Santa Sede, proseguiva il messaggio, era disponibile ad esaminare la possibilità di assicurare il proprio autorevole appoggio e, se del caso, di denunciare i termini degli accordi scaturiti dal Concilio Interconfessionale tenuto in Bari nel 2055, purché il sopraccitato progetto non implicasse ulteriori manifestazioni di violenza ed atteggiamenti antistorici da parte nostra (Lucio vergò quasi automaticamente un punto interrogativo sul foglio che usciva dal decoder). Tale appoggio, considerato vitale dal signor Gonfaloniere, appariva tuttavia condizionato ad un auspicato aiuto, da parte di tutti gli affiliati alla “cospirazione” (“sic”, annotò Lucio), inteso a contrastare l’insorgere in Italia di fenomeni d’apostasia ed idolatria pur ancora limitati, ma che tanto dolore e preoccupazione hanno suscitato in Sua Santità (questa mi giunge nuova, chiosò Lucio).
In tale quadro, concludeva il messaggio, codesto signor Commissario è pregato di recarsi, entro le prossime 48 ore, presso gli uffici della Curia Pontificia in Città del Vaticano e di chiedere udienza al Sostituto Segretario di Stato arcivescovo Cardoso, con il quale potrà discutere i termini di un possibile accordo la cui sanzione deve intendersi comunque riservata a questo Ufficio.
Si attende tempestivo ed esauriente rapporto.

Lucio si sentì ad un tempo indispettito ed incuriosito.
Se da un lato non gradiva l’incarico di conferire con esponenti della Santa Sede, alla cui ambigua politica lui stesso e gran parte dei suoi affiliati attribuivano non poche responsabilità, dall’altro questa storia dell’idolatria destava in lui indubbio interesse.
Non deve trattarsi di sette sataniche o neo-sataniche, pensò, in quanto il testo sarebbe stato più esplicito. Inoltre, le Guardie della Virtù della Fede avevano da tempo sgominato persone e gruppi anche solo sospettati di satanismo.
Deve trattarsi di ben altro per preoccupare tanto Sua Santità!
Vedremo, disse ad alta voce mentre distruggeva col fuoco la stampata del messaggio.
Ripose l’agenda e si alzò. Doveva disdire impegni, impartire disposizioni.
Giorgio! Il suo autista-guardaspalle rispose sollecitamente.
Comandi, signor Commissario!


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