mercoledì 9 aprile 2008

Il Fiore della Terra

E' l'ora del 29° capitolo.
Leggete e diffondete!
Cirno
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Verona, 24 maggio 2098, ore 21,00.


Una bella serata di maggio, tersa e frizzante sotto il cielo stellato.
La tavola era imbandita in modo rustico ma dignitoso nel portico della casa di Mauro. L’illuminazione era assicurata da candele steariche, come nei tempi antichi. Fiammelle guizzanti aggiungevano mistero al buio circostante.
Commensali erano Maryam, Acabo, Loretta, naturalmente Mauro con sua moglie Antonia ed il fratello minore Ezio che era riuscito a sedersi accanto a Loretta, della quale era speranzoso e timido corteggiatore.

Il vino rosso della Valpolicella non mancava nelle brocche anche se il menù era semplice e rustico, in linea con le ristrettezze economiche che colpivano ormai un po’ tutti.
Cibi prodotti in casa più che altro. Pane scuro di fattoria, tortellini in brodo di pollo e manzo e relativo lesso condito con il kren, salsa fortissima ottenuta mescolando radice di rafano grattugiata, olio, aceto e sale. Salame per antipasto, erbette di campo bollite di contorno.

Com’era cambiata la situazione dal tempo dell’ultimo incontro conviviale, anche se erano trascorsi solo tre mesi!
Gli effetti dell’emigrazione di numerose famiglie musulmane e della contemporanea immigrazione, altrettanto sostenuta, dei “profughi” (così si cominciava a chiamarli, con loro dispetto) di Giovane Italia cominciavano a farsi sentire.
Non era solo una riunione occasionale di vecchi amici desiderosi di cenare assieme e commentare i fatti del giorno. Si doveva anche discutere di un’iniziativa di Acabo che aveva l’occasione di rilevare una cartolibreria con rivendita di sali e tabacchi che i proprietari musulmani, in procinto di emigrare in Africa, avevano messo in vendita.
Il prezzo richiesto era consistente e Acabo aveva intenzione di ottenere un mutuo a lunga scadenza e bassissimo interesse.

Tale tipo di mutuo, che rientrava nel piano d’assistenza e riconversione finanziato dall’Unione Europea, veniva concesso dalla Banca Comunitaria di Bruxelles tramite le locali Casse Mutue Artigiane.
Quale garanzia non solo economica ma anche politica era richiesta la firma del Commissario, cioè di Lucio. E Lucio non firmava senza il previo assenso del locale Responsabile Provinciale cioè, nella fattispecie, di Mauro.

La cena aveva avuto inizio ed il secondo giro di bicchieri aveva fatto rosse le guance di Loretta e diluito un poco la timidezza di Ezio.
Tua mamma ti ha fatta bella! osò dire.
La bocca carnosa di Loretta si aprì sui denti bianchissimi lasciando sgorgare una risata compiaciuta.
Sei galante! Ma Maryam è più bella di me.
Tu sei…speciale, Loretta! azzardò Ezio.
E tu corri troppo! lo gelò Loretta.
In fondo Ezio le piaceva, ma il suo carattere giocoso, eccitato dal vino, la induceva allo scherzo, alla schermaglia.
Ezio arrossì e rimase in silenzio.

Mauro notò l’imbarazzo del fratello del quale si sentiva protettore, e tentò di sviare il discorso.
A quanto sembra, le cose si stanno mettendo bene! I musulmani se ne stanno andando sempre più numerosi e l’immigrazione da Giovane Italia è ormai massiccia. Molte attività industriali, commerciali, artigiane ed agricole stanno tornando in mano cristiana. I non molti musulmani che intendono restare tra noi sono i meno radicali, penso che finiranno con l’integrarsi molto bene nella nuova realtà che si sta delineando. Il Commissario mi ha fatto sapere d’essere molto contento ed è soddisfatto del nostro lavoro. Le libere elezioni generali si terranno forse prima del previsto, non oltre il prossimo anno. Ci sarà chiesto un ultimo, definitivo sforzo. Dobbiamo vincerle e non sarà facile come potrebbe sembrare.
E allora brindiamo! lo interruppe Antonia.

Mai invito fu accolto con maggior entusiasmo.
Ezio si mise di lena a scalcare il pollo e il “taglio reale” bolliti. Le porzioni di lesso e kren cominciarono a girare tra i commensali e l’intensa attività masticatoria produsse un subitaneo silenzio, interrotto solo dagli starnuti provocati dalla potenza del rafano.
Acabo giudicò giunto il momento.

Mauro, bofonchiò con la bocca semipiena, dovrei parlarti di quel mutuo…sai, la cartolibreria di cui ti avevo accennato…
Mauro finì di vuotare il bicchiere di vino, sciacquandosi la bocca rumorosamente prima di deglutire. Il dorso della mano passato sulle labbra, in perfetto stile contadino, concluse l’azione.
Ne dobbiamo parlare con un po’ di calma, caro Acabo. Sai, i mutui sono concessi più facilmente e a condizioni migliori se beneficiaria ne è una coppia di giovani sposi, insomma una famiglia già formata e feconda.
Tu e Maryam dovreste esaminare la situazione…dovreste decidervi!

Il vino andò quasi di traverso a Maryam che in realtà, pur amoreggiando da tempo con Acabo, non aveva mai pensato seriamente al matrimonio.
Chi ha detto che voglio sposare Acabo…che voglio sposarmi? Non mi sento ancora pronta, non sono sicura…
Mauro riteneva in cuor suo che il possibile matrimonio d’Acabo con Maryam avrebbe favorito le aspirazioni amorose di Ezio nei confronti di Loretta, ed infierì, sogghignando.
Niente matrimonio, niente mutuo!

Acabo si rivolse a Maryam, supplichevole.
Maryam, io ti voglio bene, dobbiamo parlarne in privato…
Viva gli sposi! sbraitò Ezio, cui il vino aveva ormai sciolto la lingua e il cervello.
Loretta lo guardò con aria che voleva sembrare severa, ma finì con l’unirsi alla generale sghignazzata.
Mauro comprese che non era il caso di forzare la situazione.
Su ragazzi! Siamo qui per mangiare e bere. Questa sera non si combinano né matrimoni né mutui. Acabo e Maryam, ne parliamo domani a mente sobria e fredda.

Tutti si sentirono sollevati. Qualcuno propose una partita a tombola, gioco antico tornato da qualche tempo in auge. Il gioco si fece ben presto caldo e Antonia servì torta sabbiosa e vino dolce.
Loretta teneva il banco.
Tombola! gridò Ezio, sventolando una cartella.
Dammi che controllo, ribatté Loretta con aria professionale.
Mi spiace, il 48 non è ancora uscito.
Ma come, col casino che stiamo facendo!
La battutaccia di Mauro suscitò nuove risate.

Giocarono fino a notte fonda, con cuore lieto.
Domani sarà una bellissima giornata, disse Acabo indicando il cielo stellato, mentre si congedavano.
Fissò Maryam con intenzione ma la giovane, che parlottava fitto con Loretta, non se n’accorse.
Forse.



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